Gli autografi rossiniani conservati presso la Fondazione Rossini di Pesaro sono stati acquisiti in larga parte attraverso il lascito testamentario del maestro.
Le partiture autografe ereditate sono relative ad alcune delle opere composte a Napoli: Elisabetta regina d’Inghilterra (4 ottobre 1815), Otello (4 dicembre 1816), Armida (11 novembre 1817), La donna del lago (24 ottobre 1819), Maometto II (3 dicembre 1820), Adina (22 giugno 1826).
Vi sono poi due diverse versioni, pianistica ed orchestrale, della Petite messe solennelle e tutte le composizioni realizzate nel periodo parigino e note come Péchés de vieillesse.
Altri autografi sono stati acquistati della Fondazione Rossini in tempi più recenti. Si tratta di un’aria da inserire in un’opera di Giuseppe Mosca, la piccola cantata Il voto filiale, composta nel 1820, un “Mi lagnerò tacendo” e il Quartetto (unico pezzo superstite) “Donami omai Siveno” da Demetrio e Polibio.
Nel 1999 la Fondazione ha acquistato il Fondo Lord St. Davids che, oltre a numerose composizioni a stampa e alcuni manoscritti, comprende i seguenti autografi: Gran scena e duetto per il Maometto II, alcune battute di conclusione per l’introduzione della Cenerentola, un altro “Mi lagnerò tacendo”, due cadenze per lo Stabat Mater, alcune lettere e il piccolo e curioso componimento poetico Le note musicali.